
Un gesto naturale
È appena finita la giornata mondiale dell’igiene delle mani (5 maggio), al volgere al termine della giornata mi sto lavando le mani, un gesto quasi inconsapevole, appreso nell’infanzia e ripetuto così tante volte da non attirare l’attenzione delle nostre menti sovraccariche.
L’igiene delle mani
Anche se la giornata mondiale dell’igiene delle mani è rivolta a tutti quei professionisti, donne e uomini, che si occupano di ostetricia e puericultura, in questo periodo in cui ci troviamo tutti a fronteggiare la necessità di infezioni crociate e contagi è utile riflettere.
Le nostre mani, strumento indispensabile ma anche mezzo di trasmissione
È incredibile la complessità e la finezza delle azioni di cui sono capaci le mani, spesso ce ne dimentichiamo ma la manualità è stata talmente importante per i primati che hanno imparato a camminare a due zampe per poter usare le mani.
Essendo uno che con le mani ci lavora sono consapevole di quanto siano preziose le mani, però è anche vero che usando le mani veniamo in contatto con molte superfici e materiali diversi, senza sapere quali agenti patogeni od inquinanti vi si trovano sopra.
Appena tocchiamo con le mani una superficie contaminata, una parte di ciò che vi si trova viene trasferito sulle nostre mani.
A questo punto tutto quello che tocchiamo può venire contaminato.
Tutti i sanitari vengono istruiti fin dai primi studi sull’importanza di igienizzare le mani, anche se si utilizzano i guanti usa e getta.
Come possiamo disinfettare le mani?
In periodo di pandemia grande attenzione è stata dedicata all’uso di gel igienizzanti delle mani , pratici perché si prestano ad essere portati in giro ma, non efficaci come lavarsi con acqua e sapone.
Il metodo più semplice ed efficace per ognuno di noi di disinfettare le mani è il lavaggio con acqua e sapone.
Esistono saponi specifici disinfettanti ma la maggior parte degli agenti patogeni vengono distrutti già da un comune sapone.
Quello che può fare una grande differenza è il come ci laviamo le mani.
La tecnica
Esistono tantissime tecniche efficaci per lavare accuratamente le mani, tutte sono accomunate dal richiedere un certo tempo.
L’iconografia cinematografica classica ci ha abituati a concepire il gesto di lavare le mani come un rapido sfregamento dei palmi.
La scienza e la logica ci hanno dimostrato che occorre sfregare tutte le superfici delle mani stesse.
Io mi lavo le mani con la tecnica del lavaggio antisettico o del lavaggio chirurgico, così come mi è stato trasmesso durante la formazione universitaria.
Per tutti i giorni però l’OMS ha codificato una tecnica di lavaggio sociale utile per tutti ed a questa rimando.

Ultime considerazioni
Quando ero studente universitario ricordo un docente, piuttosto severo, che per assicurarsi che imparassimo a lavarci le mani ci aveva promesso la bocciatura se ci sorprendeva ad usare una tecnica sbagliata od incompleta.
Per il timore di ricadere nell’abitudine di una vita di sfregare i palmi e risciacquare, iniziai a lavarmi con la tecnica chirurgica anche a casa, ogni qual volta avessi bisogno di pulire le mani.
Da allora non ho perso l’abitudine e devo confessare che una volta naturalizzata la tecnica riesce facile e veloce, non pensiamo quindi che sia una perdita di tempo imparare ed adottare questo modo di lavarci le mani.
Non sappiamo quando la pandemia COVID19 finirà, però se impareremo a lavarci correttamente le mani per il resto della nostra vita faremo sicuramente del bene a noi stessi ed a chi vive a stretto contatto con noi.
Un buon sapone non secca la pelle, lavarsi con la tecnica giusta poi non lascia residui.
All’occorrenza si può completare il lavaggio con una crema idratante, ipoallergenica e testata dermatologicamente, concedendo alle nostre mani un piccolo premio, in cambio di tutti gli ottimi servizi che ci rendono ogni giorno.