Senza dubbio uno degli interrogativi più assillanti in questi giorni è Come cambierà la nostra vita e anche lo studio odontoiatrico dopo il COVID19.
Tutte le rappresentanze della categoria sono all’opera per cercare di fornire risposte in questo momento così critico per il paese ed il personale sanitario in particolare.
Per sua natura la professione odontoiatrica espone pazienti ed operatori a degli aerosol, di questo noi dentisti siamo consapevoli da anni, la novità consiste nell’estrema contagiosità del COVID19 e nella relativa scarsità di evidenze scientifiche per ora disponibili.
Il personale degli studi odontoiatrici ha familiarità con la gestione degli aerosol ma è prevedibile che bisognerà presto implementare misure e regolamenti più stringenti per quanto riguarda la gestione degli ambulatori odontoiatrici, a partire da sistemi per il trattamento e la disinfezione dell’aria fino a protocolli per l’organizzazione dell’agenda appuntamenti in modo da evitare gli assembramenti.
In questa ottica sarà sicuramente utile cercare di implementare tutti quei sistemi che permettono di organizzare lo studio in modo tale da non far rimanere i pazienti in attesa per lungo tempo ed in gruppi come avveniva in passato.
Questo, a volerla vedere come un potenziale di crescita nel digitale, è un momento importante in una professione come quella medica in generale e ancor di più in quella odontoiatrica, che soffre da tempo di un gap nel campo della digitalizzazione di molti processi, specialmente quelli che mettono in rapporto medico e paziente.
Il successo di questi sistemi si fonderà sulla partecipazione e cooperazione attiva dei pazienti.
Ricordarsi degli appuntamenti presi e disdirli per tempo quando non ci si potrà presentare, diventerà non più solo una questione di cortesia verso l’ambulatorio ma anche di sicurezza per noi e gli altri. In questo sono convinto che la tecnologia “smart” ci potrà aiutare moltissimo.
Esistono già tante app che ci permettono di fissare, ricordare e gestire appuntamenti.
Diventerà quindi imperativo per chi ne abbia la possibilità, imparare ad usarle e farle entrare nella nostra routine quotidiana.
Per quanto riguarda invece i protocolli di sterilità per i ferri chirurgici e simili la legge impone già da anni degli standard a prova di qualunque patogeno, Coronavirus compresi, quando un “ferro” è sterilizzato ne viene garantita la totale asetticità e quindi nessun virus può sopravvivere.
Per quanto ne sappiamo a tutt’oggi anche il COVID19 come tutti i virus è particolarmente vulnerabile al calore dell’autoclave.
Il trattamento di aria e superfici sarà la vera sfida e questo potrebbe tradursi nella necessità per il personale dell’ambulatorio di effettuare una decontaminazione della sala, (aria ed arredi) tra un paziente e l’altro, tempo che potrebbe essere proficuamente sfruttato per congedare il paziente precedente e lasciar arrivare il successivo nella sicurezza di fargli trovare la sala vuota, decontaminata e pronta ad accoglierlo.
Solo il tempo ci dirà quali e quanti dei nostri stili di vita e di lavoro dovranno cambiare e come, questa è una sfida che la sorte ci ha lanciato, i primi colpi sono stati durissimi, sta a noi tutti professionisti preoccuparci di proteggere al meglio i nostri pazienti e ai pazienti collaborare ed adoperarci insieme per uscirne vincitori, mantenendoci vigili, interessati e motivati!